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  • Immagine del redattoreFlorin Madarjac

Il grande Gastby o sull’American Dream infranto.

Aggiornamento: 17 ago 2020

Il romanzo profetico di F. S. Fitzgerald “Il grande Gatsby” è per certi versi paragonabile alle teorie del conflitto sociologiche che, da qualche anno dopo l’uscita del libro (1925) fino agli anni Cinquanta del Novecento, spiegano in che modo l’americano medio, ma allo stesso tempo anche l’immigrato regolare o clandestino che fosse, avesse vissuto per decenni in una fiaba in cui tutto poteva realizzarsi per magia grazie al potere del denaro, accessibile a tutti grazie al sistema liberale e democratico del Paese.

L’idea che andava a formarsi in quel periodo storico era che l’America fosse una sorta di Isola che non c’è in cui un individuo proveniente da qualsiasi classe sociale potesse affrancarsi dalla propria povertà, o da qualsivoglia limite sociale, e migliorare la propria condizione economica per creare da sé il proprio status. Questa utopica idea sarà definita successivamente con l’espressione American Dream.

Il personaggio iconico creato da Fitzgerald, il grande Gatsby, rappresenta in sé il realizzarsi di questo progetto di vita, ma allo stesso tempo svela l’enorme illusione e manipolazione perpetrata della società stessa. Gli elementi biografici del personaggio permettono di ricostruire gli elementi essenziali che compongono l’illusione americana, la quale va a toccare alcune delle dimensioni più critiche dell’animo umano: ricerca di una condizione economica stabile, elemento propedeutico all’altra esigenza umana, ovvero la garanzia di poter costituire una coppia e di conseguenza una famiglia serena.

Nel romanzo questo sogno sembra realizzarsi esattamente come le credenze sociali avevano profetizzato: un briciolo di fortuna, tanto lavoro e, quando è possibile, raggirando il sistema.

L’opera può essere definita profetica perché nel 1925 l’autore avverte ,attraverso la tragica fine dei personaggi immersi in questa grande chimera, che ciò non è realizzabile e che la bolla di sapone che la società americana si era creata sarebbe scoppiata, di fatto quattro anni dopo ci fu la Grande depressione del 1929, che mise in ginocchio l’economia statunitense. Attraverso la morte tragica del protagonista, il quale sembrava aver trovato la felicità, la fama e l’amore attraverso i principi dell’American Dream, Fitzgerald ,e le stesse teorie sociologiche successivamente, ci avvertono della potenziale demistificazione nascosta dietro a immagini idealizzate che uno Stato può dare di sé.



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Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera, crede anche che sia vero. (Demostene)
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